Lionello alla conquista la città della moda con la sua pizza e il suo cappello
“La mia filosofia si sposa con quella dei milanesi: la pizza è autenticità ed estro”
Classe 1987, Salvatore Lioniello è meglio conosciuto come “’Pizzaiolo con il Cappello’’. Tre Spicchi sulla Guida del Gambero Rosso e Star dei Social, dopo l’enorme successo raggiunto con la sua pizzeria a Succivo, in provincia di Caserta, ha già conquistato gli esigenti palati milanesi e la sua pizza, annoverata in Campania tra le più desiderate, sta sbalordendo appassionati e intenditori nel capoluogo lombardo. La location in via Friuli è un viaggio nel design elegante e moderno, con nove vetrine a forma di L.
Ad accompagnarlo, come sempre, il “suo” cappello di Borsalino. Una storia da favola, tutta da raccontare. Dalla piccola realtà di Succivo alla grande città “europea” come quella di Milano, dall’apparente sguardo distratto, ma sempre al passo con le novità. Lionello ci accompagna in questo viaggio, una sfida già vinta grazie alla sua passione, determinazione e voglia di mettersi in gioco.
Il “Pizzaiolo con il Cappello”, ha fatto il suo ingresso a Milano circa tre mesi fa. Come si sente in questo nuovo abito milanese?
Direi che sono stato travolto con piacere dal vortice milanese. Tre mesi di grandi emozioni e cambiamenti, a cui mi sono adattato alla grande. Mi arrivano sempre tanti spunti e novità, è un’atmosfera creativa che ti accende tutti i sensi. Poi, indossare il mio cappello a Milano è ancora più speciale. Quando ho impastato per la prima volta una pizza avevo lo stesso cappello firmato Borsalino, ero di ritorno da una giornata di pesca, un’altra mia grande passione. Poi, è diventato il mio bigliettino da visita, ormai fa parte di me. Qui mi fa sentire più milanese, siamo sempre nella capitale della moda!
Parliamo dell’approccio dei milanesi alla pizza. Rientra nella loro cultura culinaria? E’ amata come al Sud?
“La pizza ha conquistato il popolo meneghino, è nella loro cultura e nel periodo del Covid, quando hanno iniziato a sperimentare a casa gli impasti, è di fatto davvero entrata nelle case dei milanesi.
Poi, i social hanno giocato la loro parte e fanno di persone come me, siamo in tanti, dei personaggi. E’ un bel gioco, divertente e coinvolgente, D’altra parte la vita è anche questo. Lavorando divertendosi è ciò che di meglio possa esserci.
Molte persone mi seguono sui social e vengono qui per conoscermi e scoprire le mie proposte. Ricordiamo che una buona pizza può essere preparata ovunque nel mondo, a patto che ci sia la giusta passione e professionalità nel processo”.
L’impasto è quello napoletano tradizionale?
No, è un impasto con doppio pre- fermento, con un alto livello di idratazione. La pizza è soffice, leggera, con una scioglievolezza e digeribilità travolgente, si fa mangiare facilmente, con piacere. Poi, gli ingredienti sono ben presenti, equilibrati alla perfezione.Il progetto resta lo stesso di Succivo, così come il mio approccio è sempre quello di un pizzaiolo appassionato che al momento sta scoprendo, soddisfando anche la mia implacabile curiosità, le preferenze e le esigenze della clientela milanese.
Come sono i loro gusti, rispetto a quelli del Sud, proiettati più all’innovazione, all’estro?
Assolutamente no, i milanesi (può suonarvi come strano, immagino)scelgono più le pizze tradizionali rispetto a Succivo, come la Margherita, la Cosacca e la tanto amata Marinara che è quella più semplice: doppia consistenza di pomodoro un pomodoro semi-dried, olive nere caiazzane, alici di Cetara e un olio di un piccolo frantoio del casertano infuso con aglio di Nubia e origano di Pantelle. Però se colpisci nel segno con le classiche hai vinto! I clienti con queste valutano la tecnica, la conoscenza, la passione. Se li convinci, poi, si lasciano andare e sono pronti a testare la creatività del pizzaiolo e si aprono a nuove esperienze culinarie.
Quale caratteristica apprezza maggiormente del milanese a tavola?
L’apertura mentale, la conoscenza delle materie prime. C’è una continua ricerca dell’autenticità e dell’eccellenza. Sembrano così proiettati al futuro, invece, sono legati quanto noi ai valori gastronomici di un tempo, una cucina essenziale, capace però di innovarsi ogni volta e regalare un viaggio tra sapori e gusti. Una tradizione vestita di estro, in pratica la mia filosofia .
A Milano non si può non parlare di moda, anche nel food. La cucina vegana è uno degli ultimi trend.
Anche io ero vegano. Sottolineo ero, perché sono ritornato dopo tre anni al vegetarianismo. Però, sono un vegetariano atipico, non mangio carne, di rado mangio il pesce, latticini mai. Suona un po’ strano per un pizzaiolo, lo so! La nostra pizza vegana per eccellenza è la Zuccona, composta con vellutata di zucca, melanzane arrostite sott’olio, aceto, aglio, peperoncino, salsiccia di soia e mozzarisella fumè. Non è come sembra, è una mozzarella fatta con il riso. Nel menu, però, ci sono anche la Ribelle, l’Ortense in versione vegana. Quest’ultima è stata pensata per onorare le mie origini, il mio paese, Orta di Otella. E non dimentichiamo la My Dad, con cui ho conquistato il podio mondiale.
Secondo lei sarebbe azzardato dire che da Lioniello a Milano si mangia una delle migliori pizze di Milano?
Su questo non voglio assolutamente essere presuntuoso. Posso dire, sulla base dei feedback che mi vengono dati dai clienti, che la pizza piace molto. Molti clienti passano per il banco da lavoro per venire a salutarmi, mi chiedono spesso una foto insieme ed esclamano : ‘’è la miglior pizza che abbia mai mangiato!’’. È sicuramente molto gratificante. Nel fine settimana abbiamo lunghe file come a Succivo, però stiamo lanciando una nuova tendenza: la pizza può essere gustata anche in settimana, diventa un momento piacevole, da godersi in totale relax, senza attese. Provare per credere!